domenica 12 gennaio 2014

Ikiru - Vivere

Pellicola del 1952, tra le migliori opere di Akira Kurosawa che qui si interroga sul senso del Vivere. Un burocrate di Tōkyō, Watanabe Kanji, interpretato dall’ottimo Shimura Takashi (che due anni dopo vestirà i panni del leader de I sette Samurai), vive modestamente “ammazzando il tempo”. Ma improvvisamente scopre di avere un cancro e che gli restano pochi mesi. Vedovo da molti anni, ignorato dal figlio, decide di ritirare i suoi risparmi dalla banca e di godersi gli ultimi sprazzi dell’esistenza. Conosce uno scrittore e insieme a lui gira per i locali notturni della capitale, frequenta una giovane donna.
Ma capisce che non gli basta e decide di impiegare le sue ultime energie riavviando il progetto di un parco giochi per bambini che doveva sorgere in un’area abbandonata.Muore, tra la neve che cade, seduto su un’altalena del nuovo parco, felice e in pace con il mondo. Il sindaco si attribuisce il merito dell’iniziativa ma la stampa scopre che tutto si deve all’ostinazione di Watanabe. I colleghi dell’ufficio, ubriachi, alla sua veglia funebre, giurano che vivranno anche loro con la stessa passione che Watanabe ha avuto. Ma il giorno successivo a mente fredda non ne avranno il coraggio e la vita riprenderà a scorrere come prima.Kurosawa analizza implacabile e pessimista una società del dopoguerra schiacciata dalla burocrazia. Un mondo in cui sogni e desideri si spengono in un’amarezza incorniciata dalle note di Gondola no uta, La canzone della gondola. “La vita è breve” è il verso che ritorna ogni volta a scandire il fluire di un tempo che non tornerà mai più.

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