sabato 22 febbraio 2014

Thermae Romae | Antica Roma-Giappone andata e ritorno

Thermae Romae celebre manga della fumettista nipponica Yamazaki Mari (sposata con un italiano e appassionata del nostro paese) ha avuto nel 2012 la sua versione animata per la Tv e lo stesso anno il primo film live-action è approdato sui grandi schermi giapponesi. In Italia è stato presentato in anteprima nell'ambito del Far East Film Festival di Udine e a Lucca Comics 2012. Distribuito da Tucker Film sarà in sala nel mese di marzo.
Ad aprile uscirà invece in patria il secondo capitolo dell'epopea:
Thermae Romae II.
Girate entrambe a Cinecittà e dirette Takeuchi Hideki (sua la regia delle versioni cinematografiche di Nodame Cantabile, anch’esse tratte da un famoso manga, incentrato sulle vicende di un gruppo di studenti di musica) le pellicole narrano le avventure dell’architetto e ingegnere dell’antica Roma Lucius Modestus. Ne veste i panni Abe Hiroshi, cinquantenne, altissimo, fascino tenebroso e molto poco giapponese, ha iniziato la sua carriera molti anni fa come modello. Nel primo film l’uomo ha una mentalità troppo rigida e non riesce a stare al passo con i tempi per questo ha grosse difficoltà nel suo lavoro.
Un giorno mentre si rilassa alle terme in cerca di un’idea brillante scivola in un buco spazio-temporale che lo proietta in un bagno termale del Giappone contemporaneo. Lì carpisce i segreti della moderna idraulica per trasportarli nella sua epoca e incontra la giovane Mami (Ueto Aya) aspirante mangaka a caccia di una storia per le sue pagine.
Divertente peplum in salsa giapponese, puro intrattenimento, mai volgare.
Nel nuovo film Lucius, diventato ormai famoso, riceve l’ordine di costruire delle terme nel Colosseo per dare sollievo ai gladiatori feriti.
Continuano i suoi viaggi nel tempo e troverà ancora Mami che è divenuta reporter per una rivista specializzata in arredi e accessori per il bagno...
Ma la situazione politica nella capitale dell'impero sta diventando esplosiva.

sabato 15 febbraio 2014

Ichimei | Hara-Kiri: Death of a Samurai di Takashi Miike

Ancora una pellicola jidaigeki, nel nostro viaggio con Takashi Miike: Ichimei (2011). Siamo nel Giappone del 1600. Un samurai povero e senza padrone vuole darsi la morte con onore e chiede di poter commettere il suicidio rituale nella tenuta di un nobile signore. L’intendente, cercando di dissuaderlo, gli racconta con arroganza la storia di un ragazzo, un ronin, che poco tempo prima aveva presentato la stessa richiesta ed era stato costretto a suicidarsi tra terribili sofferenze con una spada di bambù, perdendo così oltre alla vita l’onore. L’intendente non sa che in realtà il guerriero vuole vendicarlo... Protagonisti il giovane Eita:
il suo aspetto delicato e sensibile lo ha reso uno degli attori più popolari e richiesti in Giappone. Ichikawa Ebizō XI: erede della celebre dinastia di interpreti di teatro kabuki, è stato coinvolto in una rissa in un locale notturno della capitale e tenuto a lungo lontano dalle scene. Il codice morale di questi clan è molto rigido. E Yakusho Kōji nei panni del malvagio intendente. Remake del film del 1962 di Masaki Kobayashi, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 1963, Ichimei è stato il primo 3D a sfilare sulla Croisette.
Splendida colonna sonora firmata da Ryūichi Sakamoto.
Una bella storia di sofferenza, sacrificio e vendetta che scorrendo si carica di peso emotivo. Un melodramma familiare che offre momenti di grazia come la pioggia che lentamente si trasforma in neve mano a mano che cresce la tensione e la lotta del guerriero diviene la battaglia di un uomo solo contro tutti. Un film che ricorda il samurai del crepuscolo di Yamada Yōji, combattenti perché quello è il loro destino, simbolo di un’epoca in cui i guerrieri svaniscono uno ad uno come ombre.

domenica 9 febbraio 2014

13 Assassini | Jûsan-nin no shikaku di Takashi Miike

Il regista di culto Takashi Miike ha realizzato nel 2010 un jidaigeki, classico cappa e spada giapponese.
Jûsan-nin no shikaku è un film d'azione ambientato alla fine dell'era feudale nel quale un gruppo di abili samurai vengono arruolati per abbattere un sadico feudatario e impedirgli di salire al trono precipitando il paese in un futuro devastato dalla guerra.
Omaggio alla tradizione (il film è il remake di una pellicola poco nota del 1963 diretta da Kudo Eiichi) il pensiero corre anche ai celebri Sette samurai di Kurosawa ma si strizza l’occhio alla modernità.
I 13 ronin sono retaggio di una casta che ormai sta per scomparire.
Antichi guerrieri, guidati da un fortissimo senso dell’onore, si scontrano con la pazzia e la crudeltà di un uomo che assurge a simbolo di un male inutile e insensato (tema ricorrente nella filmografia di Miike). Sangue e violenza.
Lunghi combattimenti e spadaccini che roteano le loro katana con grazia e abilità.
La sceneggiatura scorre agilmente tra presente e passato sollevando, in una realtà che conosceva solo la cieca obbedienza al proprio padrone, dubbi e sensibilità attuali.
“Il piacere nel fare un film jidaigeki - racconta Miike - è che i personaggi possono raggiungere in una sola notte ciò che prenderebbe 100 giorni in una storia contemporanea...
Cerco sempre temi universali quando realizzo film di questo tipo. Amore che genera vendetta e giustizia che genera violenza”. Il leader dei 13, Shimada Shinzaemon, è interpetato da Yakusho Kôji (Tampopo, Shall We Dance?, Memorie di una geisha e Babel) vicino a Hollywood ma legato al regista Kurosawa Kiyoshi da una lunga collaborazione artistica. Inagaki Gorô, cantante e attore, membro della pop band degli SMAP, veste i panni del malvagio Lord Matsudaira.

sabato 1 febbraio 2014

Tokyo Vice di Jake Adelstein sbarca sul grande schermo

Tokyo Vice è la storia di Jake Adelstein, dal 1992 al 2005 cronista di nera per lo Yomiuri Shimbun, primo giornalista straniero a lavorare per il più grande quotidiano del Giappone (un po’ come se un giapponese in Italia entrasse al Corriere della Sera). Dal 2005 al 2007 Adelstein diviene investigatore capo del dipartimento di Stato americano e responsabile di una maxi inchiesta sul traffico di donne nel Sol Levante.
Il libro è un’analisi rigorosa sul crimine organizzato giapponese, tra estorsioni, sfruttamento della prostituzione, collusioni con la politica. E il resoconto delle indagini che hanno portato Adelstein a scontrarsi con uno dei più grandi boss della yakuza e a rischiare la vita (entrerà per più di un anno nel programma protezione testimoni).

Tokyo Vice è un documento indispensabile per comprendere la faccia oscura del Giappone, ma anche per penetrare nei meccanismi più nascosti del crimine, e scoprire che gli strumenti utilizzati dalle mafie si assomigliano, in ogni parte del mondo. Le vicende di Adelstein diventano adesso un film.
La lavorazione inizierà nel 2015 con Daniel Radcliffe nel ruolo del giornalista. L’attore inglese sta prendendo il volo e togliendosi di dosso gli ormai scomodi panni del maghetto Harry Potter. È stato un giovane avvocato in lutto nel britannico The Woman in Black; il poeta beat Allen Ginsberg in Kill Your Darlings; protagonista di Horns, adattamento cinematografico del romanzo La vendetta del diavolo scritto dal figlio di Stephen King. Dopo la commedia romantica The F Word, sta girando una nuova versione del classico horror uscito dalla penna di Mary Shelley. Ha il ruolo di Igor, assistente del dottor Frankenstein (interpretato da James McAvoy). Ha avuto vari ruoli in film per la tv e fiction. Si è esibito a teatro in diversi lavori tra i quali l’opera di Peter Shaffer, Equus dove si narra la storia di uno psichiatra che tenta di curare un ragazzo con un'attrazione patologica per i cavalli. Fecero scandalo il suo nudo integrale e una scena simbolica a cavallo nella quale mimava un atto sessuale.