sabato 31 maggio 2014

Saint Seiya - I Cavalieri dello Zodiaco

Non solo Capitan Harlock e Dragon Ball Z, ma anche i capolavori del maestro Miyazaki che tornano pian piano sui grandi schermi italiani grazie al prezioso lavoro di distribuzione della Lucky Red (dopo Mononoke, il 25, 26 e 27 giugno arriva La Città Incantata, Orso d’Oro al festival di Berlino nel 2002 e Oscar per il miglior film di animazione nel 2003) e adesso l’annuncio della rivisitazione di un altro grande classico dell’animazione firmato Toei I Cavalieri dello Zodiaco. Per la prima volta in grafica 3D (CGI) il film rilegge in chiave moderna il manga originale di Saint Seiya, pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 1985 al 1990. Divenuto fin da subito un fenomeno di culto per il suo inedito mix di mitologia greca e segni zodiacali, I Cavalieri dello Zodiaco venduto in 24 milioni di copie ha dato vita ad una popolarissima serie tv trasmessa in oltre 80 paesi - tra cui l’Italia - conquistando ragazzi e ragazze di tutto il mondo.
Il film diretto da Sato Keiichi vanta la collaborazione (in qualità di produttore esecutivo) di Kurumada Masami, ideatore del manga originale, ed esce proprio quest’anno per festeggiare i 40 anni di carriera del suo creatore. I Cavalieri dello Zodiaco sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Annecy (il più importante appuntamento dedicato all’animazione), per sbarcare nelle sale giapponesi a fine giugno. In Italia uscirà a novembre. Saint Seiya: Legend of Sanctuary (questo il titolo originale della pellicola) narra - prendendosi alcune libertà rispetto all’originale - le avventure dei sacri guerrieri dotati delle armature di bronzo legate alle costellazioni e guidati da Pegasus Seiya che combattono in difesa di una giovane e inconsapevole Atena.

Sito ufficiale

domenica 25 maggio 2014

Futatsume No Mado - Still The Water

In concorso alla 67/ma edizione del festival di Cannes, Futatsume No Mado (Still The Water) della regista Naomi Kawase - che nel 1997 fu la più giovane vincitrice della Caméra d’Or con il suo primo lungometraggio Moe No Suzaku - è ambientato nell’isola subtropicale di Amami-Oshima, a nord di Okinawa, un luogo in cui ancora si conservano antichissime tradizioni legate alla natura.
Durante le danze tradizionali della luna piena d’agosto il 16enne Kaito scopre un cadavere che galleggia nel mare. La sua ragazza Kyoko cercherà di aiutarlo a svelare il mistero di quel corpo. Insieme Kaito e Kyoko impareranno a diventare adulti sperimentando l’intreccio dei cicli che legano vita, morte e amore.
"Lo scorso anno - racconta la regista - la mia madre adottiva, la donna che mi ha cresciuto al posto dei miei genitori, è morta. Per coloro che restano la morte porta solitudine e irrequietezza. Tuttavia questa solitudine insegna la tenerezza.
Ci permette di capire meglio il dolore degli altri e ci riscalda il cuore. Più profonda è la solitudine più grande è la tenerezza che proviamo. Ma le regole dell’universo trascendono la nostra solitudine. Questa è la ragione per cui anche se la mia madre adottiva è morta il sole ancora sorge e la luna ancora appare piena. È questa grandezza, la grandezza della natura, che ho voluto esprimere appieno nel film".
"Alcuni anni fa ho scoperto che i miei antenati provenivano proprio dall’isola di Amami-Oshima. Mentre viaggiavo insieme alla mia madre biologica e alla mia madre adottiva mia nonna me lo ha rivelato. Il sangue che scorre nelle mie vene ha la sua sorgente su quest’isola. Durante il nostro viaggio ho compreso che ogni cosa è connessa. La trasmissione da madre a figlia, si rinnova all’infinito e attraversa il tempo. In quell’epoca io stessa aspettavo un figlio e questa vita, che non aveva ancora visto la luce del giorno, avrebbe portato avanti la mia eredità".
"Gli abitanti di Amami-Oshima - prosegue Kawase - adorano la natura come se fosse una divinità e credono che oltre il mare ci sia una terra chiamata “fonte dell’abbondanza”. È là che le anime vanno dopo la morte. L’immagine che abitualmente si ha dell’isola è quella dell’oceano blu che la circonda. Ma per me il suo vero colore è il verde perché l’isola è coperta da foreste e montagne. Qui la linea che separa la vita dalla morte è confusa. Volevo che gli spettatori realizzassero che gli esseri umani non sono al centro di tutte le cose. Siamo parte di un ciclo della natura. Volevo costruire una storia la cui conclusione è che questa immensa ruota - nella quale ognuno di noi esiste - è di essenza divina. La nostra anima - conclude la cineasta - è complessa, vaga e imprevedibile. Questo film rappresenta un punto di svolta nella mia vita e nella mia carriera di filmmaker".

sabato 17 maggio 2014

Edge of Tomorrow - Senza domani: fantascienza militare made in Japan

Arriva nelle sale italiane il 29 maggio il kolossal firmato da Doug Liman (regista di The Bourne Identity e Mr. & Mrs. Smith), protagonisti Tom Cruise e Emily Blunt. Edge of Tomorrow – Senza domani è un live action movie tratto da All You Need Is Kill, light novel giapponese (cioè romanzo corredato da tavole disegnate, con le caratteristiche estetiche e lo stile dei manga) scritta da Hiroshi Sakurazaka nel 2004 ed illustrata da Yoshitoshi Abe. Nella storia nipponica, di pura fantascienza militare, Keiji Kiriya è una recluta mandata a combattere una misteriosa razza aliena che ha invaso la Terra. Il ragazzo muore alla sua prima battaglia ma poi si risveglia e si trova proiettato nella giornata precedente condannato a rivivere all’infinito gli stessi eventi…
La Warner Bros. ha acquisito i diritti del romanzo nell’aprile del 2010 per 3 milioni di dollari e dopo ben otto stesure si è arrivati ad una sceneggiatura definitiva che ricalca in gran parte il soggetto originale. In un futuro non troppo lontano una razza aliena, i Mimics, ha colpito il nostro pianeta e i terrestri non hanno alcuna speranza di salvezza. Tom Cruise è il tenente colonnello Bill Cage, funzionario dell’esercito senza esperienza di combattimento. Inviato in una missione suicida perde la vita in battaglia e resta intrappolato in un terribile ciclo che lo costringe a morire e a risuscitare ogni giorno. Ad ogni rinascita tuttavia la sua forza e i suoi poteri aumentano e la presenza di una donna soldato Rita Vrataski (Emily Blunt) che diviene sua alleata gli fa comprendere che forse può trovare una via di fuga da questo assurdo labirinto verso la vittoria finale. Le proiezioni saranno in 3D e 2D.

sabato 10 maggio 2014

La versione restaurata di Hiroshima mon amour

Il capolavoro di Alain Resnais - il maestro francese scomparso alcune settimane fa - è tornato nelle sale italiane dal 28 aprile in una versione rinnovata e priva dei tagli che la mutilarono all’epoca. La pellicola simbolo della nouvelle vague è stata sottoposta ad un lungo e prezioso restauro dalla Cineteca di Bologna, nell'ambito del progetto “Il Cinema ritrovato”. Uscito nel 1959, Hiroshima mon amour, fu il primo lungometraggio di Resnais, sceneggiato dall’incantevole penna di Marguerite Duras, candidata all’Oscar per questo suo lavoro. Un architetto giapponese ed un'attrice francese s’incontrano a Hiroshima e vivono una notte di passione. Da quell’intensa relazione prendono il via una serie di eventi che intrecciano passato e presente portando la donna a ricordare un amore passato e impossibile vissuto in Francia con un soldato tedesco, conclusosi con la tragica morte di lui. Eros e amore, guerra e pace, finzione e realtà, incubi e ossessioni, ricordo e oblio, speranza e disperazione in una città giapponese che è simbolo vivente dell’orrore e della disumanità.
Lei (stupenda Emmanuelle Riva) e Lui (dignitoso Eiji Okada) non hanno nomi, sono due fragili gusci che si aggrappano l’uno all’altra, in un viaggio della memoria, si lasciano e si cercano, corpi abbracciati che fluttuano in un montaggio frammentario e originale che ha mutato il corso della storia del cinema. La sconfitta della guerra e la perdita della persona amata. “Sei come mille donne insieme” le dice l’amante. “La notte non si ferma mai a Hiroshima?” dice Lei. “Mai, non si ferma mai a Hiroshima” risponde Lui. “Ti dimenticherò. Ti ho già dimenticato...Guardami!” dice Lei “Hiroshima è il tuo nome”. Un film eterno, un bianco e nero nitido, poetico.

domenica 4 maggio 2014

Principessa Mononoke – Mononoke Hime

Torna nelle sale grazie alla preziosa distribuzione della Lucky Red Principessa Mononoke. Appuntamento dunque dall’8 al 15 maggio per rivedere la storia epica di cavalieri, principesse e forze della natura, in lotta per la sopravvivenza, che conquistò gli spettatori giapponesi nell'estate del 1997. Giappone, periodo Muromachi. Il Paese è ancora selvaggio, coperto di foreste, ma il progresso tecnologico comincia a turbare l'equilibrio ecologico. L'ordine gerarchico che regna da millenni inizia a crollare. Nel nord dell'Arcipelago vive una tribù pacifica, quella degli Emishi, il cui futuro capo è il giovane principe Ashitaka. Un cinghiale selvatico posseduto da una divinità malvagia attacca il suo villaggio. Ashitaka lo uccide ma resta ferito ad un braccio e colpito da una maledizione mortale. La grande sacerdotessa del villaggio gli consiglia allora di partire verso Ovest dove può trovare il modo di neutralizzare l’incantesimo.
Durante il suo viaggio Ashitaka incontra Jiko, un avido bonzo. Questi gli rivela l'esistenza di una foresta in cui vive un Dio-Bestia, creatura mitica che regna sul mondo animale e vegetale, dotata di poteri soprannaturali. Ashitaka arriva al villaggio dei Tatara, una comunità di fabbri, guidata con pugno di ferro da Madame Eboshi. Trincerata nella sua fortezza, Madame Eboshi accoglie gli ammalati, le donne perdute e i contadini senza terra, per difenderli dai clan vicini. Ma Madame Eboshi è odiata da San, una ragazza selvatica allevata dai lupi, che ritiene i Tatara responsabili della distruzione della foresta per alimentare le fucine ed estendere il loro dominio. È soprannominata Principessa Mononoke, “la principessa degli spettri”. Una sera San si introduce nel villaggio per uccidere Madame Eboshi, ma Ashitaka glielo impedisce. Gravemente ferito, lascia i Tatara per riportare la principessa svenuta nel folto della foresta. Lì incontra il Dio-Bestia e un gigantesco combattimento ha inizio tra le forze del bene e quelle del male. Riuscirà Ashitaka a salvare la principessa e a riportare la pace tra uomini, animali e dei?
Ci vollero più di tre anni per realizzarlo, 144.000 disegni fatti a mano e pochissime immagini generate al computer per dar vita ad una pellicola innovativa e visionaria. Scritto e diretto da Hayao Miyazaki, Principessa Mononoke, contiene tutti i temi cari al geniale autore a partire dal tentativo di uomini e donne di vivere in armonia tra loro e con lo spirito della natura. Acquarelli di una bellezza mozzafiato, personaggi profondamente commoventi e descrizioni del mondo naturale evocative, la storia prende vita superando i tradizionali limiti del cinema di animazione.
Abitanti di antiche località che cercano di mantenere il loro stile di vita, esseri umani che tentano di sopravvivere in luoghi selvaggi, il conflitto tra ambiente e progresso, la maestosità del mondo animale, la possibilità per bene e male di convivere in uno stesso individuo e soprattutto la potenza esercitata dai miti sull’immaginazione e sulla nostra mente. Miyazaki riesce a combinare il duro realismo e le sequenze d'azione dell'epica samurai, una protagonista femminile forte, impegnata a combattere per ciò in cui crede, e un viaggio mistico attraverso la mitologia animista, creando un mondo affascinante e originale. Da vedere e rivedere.