domenica 22 dicembre 2013

Tokyo Godfathers – Un dono di Natale

Il mio omaggio personale e natalizio a Kon Satoshi scomparso prematuramente nel 2010 all'età di 47 anni è ricordare il suo Tokyo Godfathers. Film d'animazione del 2003 scritto, disegnato e diretto da Kon è un remake metropolitano di In nome di Dio (The Three Godfathers). Quest’ultimo girato da John Ford nel 1948 (all'epoca ne esistevano già varie versioni risalenti agli anni del muto, una diretta dallo stesso Ford con protagonista Harry Carey padre) non era il solito western ma quasi una favola natalizia. Una storia di redenzione e salvezza che vedeva i tre banditi, il biondo Harry Carey jr., il bruno John Wayne e il messicano Pedro Armendáriz trasformarsi in tre padrini, tre re magi che prendevano sotto la loro ala protettrice un neonato orfano. C’era persino la grotta con l'asinello.
In Tokyo Godfathers ci spostiamo dalla Valle della Morte alla capitale giapponese. È la vigilia di Natale e scende la neve su Tokyo. Da qualche parte a Shinjuku, tre esuberanti senzatetto si fanno compagnia. Sono Gin, un ex ciclista alcolizzato, Hana, uno sfortunato travestito e Miyuki, una ragazzina scappata di casa. Mentre i tre rovistano tra i rifiuti per cercare i loro personalissimi “regali di Natale”, sentono un pianto soffocato proveniente dal cumulo di immondizie: è una bella neonata. Gin propone subito di correre alla polizia e consegnare la bimba abbandonata, ma Hana, che aveva sempre sognato di essere madre, decide di tenerla e di chiamarla Kiyoko. Aiutati da un biglietto da visita e da qualche fotografia, gli improbabili componenti di questa strana famiglia iniziano il viaggio alla ricerca della casa della bambina.
Una delicata e tragicomica odissea che li aiuterà anche ad entrare nel cuore delle loro storie personali e a ritrovare la felicità. I protagonisti del film di Kon Satoshi sono senzatetto, reietti dalla società. Mentre la gran parte dei film d’animazione tende a puntare su fantascienza, forze soprannaturali o magia, Kon adotta una prospettiva opposta, trasformando i tre eroi per caso in personaggi brillanti e indimenticabili. Le tecniche visuali di Kon sono straordinarie ma qui l’autore di Perfect Blue, Millenium Actress e di Paprika disegna un piccolo miracolo pieno di colori e di vita.

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