In Tokyo Godfathers ci spostiamo dalla Valle della Morte alla capitale giapponese. È la vigilia di Natale e scende la neve su Tokyo. Da qualche parte a Shinjuku, tre esuberanti senzatetto si fanno compagnia. Sono Gin, un ex ciclista alcolizzato, Hana, uno sfortunato travestito e Miyuki, una ragazzina scappata di casa. Mentre i tre rovistano tra i rifiuti per cercare i loro personalissimi “regali di Natale”, sentono un pianto soffocato proveniente dal cumulo di immondizie: è una bella neonata. Gin propone subito di correre alla polizia e consegnare la bimba abbandonata, ma Hana, che aveva sempre sognato di essere madre, decide di tenerla e di chiamarla Kiyoko. Aiutati da un biglietto da visita e da qualche fotografia, gli improbabili componenti di questa strana famiglia iniziano il viaggio alla ricerca della casa della bambina.
Una delicata e tragicomica odissea che li aiuterà anche ad entrare nel cuore delle loro storie personali e a ritrovare la felicità. I protagonisti del film di Kon Satoshi sono senzatetto, reietti dalla società. Mentre la gran parte dei film d’animazione tende a puntare su fantascienza, forze soprannaturali o magia, Kon adotta una prospettiva opposta, trasformando i tre eroi per caso in personaggi brillanti e indimenticabili. Le tecniche visuali di Kon sono straordinarie ma qui l’autore di Perfect Blue, Millenium Actress e di Paprika disegna un piccolo miracolo pieno di colori e di vita.
Bellissimo!! Appena visto...
RispondiEliminaLuca