sabato 3 gennaio 2015

Una lettera per Momo - Momo e no tegami

I nomi giapponesi hanno tutti un significato - anche i nostri ce l’hanno ma nei secoli spesso l’abbiamo dimenticato - i giapponesi no. Quelli maschili sono in gran parte legati a concetti come onore, forza, vittoria, quelli femminili alla bellezza, alla luna, al profumo, alla grazia.
Moltissimi richiamano aspetti della natura e delle stagioni come se gli abitanti delle isole nipponiche avessero mantenuto il loro stretto rapporto con gli spiriti che le abitano.
Momo (giovane protagonista di questo film d’animazione, il cui nome significa pesca, e l’albero di pesco nella mitologia giapponese protegge dal male e dalla sfortuna) dopo la morte del padre si trasferisce insieme alla madre da Tōkyō nella remota isola di Shio.
La piccola è triste e non riesce ad adattarsi al nuovo ambiente. Prima della sua scomparsa Momo aveva litigato duramente con l’uomo e adesso si sente in colpa.
Il padre le ha lasciato una lettera con solo due parole: "Cara Momo" e lei tenta di riempire il vuoto cercando di capire quale messaggio volesse comunicarle. Intanto misteriosi furti si verificano sull’isola e Momo decide di indagare scoprendo l’esistenza di tre strani e buffi demoni. Momo pensa allora che ci sia un senso nascosto in ciò che le sta accadendo... Sarà l’inizio di una fantastica avventura.
Una lettera per Momo (Momo e no tegami) è stato diretto nel 2011 da Hiroyuki Okiura, già regista di Jin-Roh - Uomini e lupi, aveva partecipato tra gli altri alla lavorazione di Ghost in the Shell, Cowboy Bebop - Il film, Paprika ed Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo. Il film è uscito nelle sale cinematografiche giapponesi nell’aprile 2012 mentre in Italia, nel dicembre dello stesso anno, la Dynit lo ha distribuito in Blu-ray e DVD. Si tratta di un’animazione tradizionale, disegnata a mano (sono stati necessari ben sette anni per realizzarla) con rimandi a Miyazaki, a metà tra Il mio vicino Totoro e La città incantata. L’isola arcaica con i suoi edifici in legno, i templi immersi nel verde e nella nebbia, i campi terrazzati scavati sui fianchi delle ripide colline e i suoi fantasmi, fa da sfondo ad una fiaba malinconica espressiva e commovente. Una combinazione di humor e dramma, sensibilità e delicatezza.

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