sabato 15 febbraio 2014

Ichimei | Hara-Kiri: Death of a Samurai di Takashi Miike

Ancora una pellicola jidaigeki, nel nostro viaggio con Takashi Miike: Ichimei (2011). Siamo nel Giappone del 1600. Un samurai povero e senza padrone vuole darsi la morte con onore e chiede di poter commettere il suicidio rituale nella tenuta di un nobile signore. L’intendente, cercando di dissuaderlo, gli racconta con arroganza la storia di un ragazzo, un ronin, che poco tempo prima aveva presentato la stessa richiesta ed era stato costretto a suicidarsi tra terribili sofferenze con una spada di bambù, perdendo così oltre alla vita l’onore. L’intendente non sa che in realtà il guerriero vuole vendicarlo... Protagonisti il giovane Eita:
il suo aspetto delicato e sensibile lo ha reso uno degli attori più popolari e richiesti in Giappone. Ichikawa Ebizō XI: erede della celebre dinastia di interpreti di teatro kabuki, è stato coinvolto in una rissa in un locale notturno della capitale e tenuto a lungo lontano dalle scene. Il codice morale di questi clan è molto rigido. E Yakusho Kōji nei panni del malvagio intendente. Remake del film del 1962 di Masaki Kobayashi, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 1963, Ichimei è stato il primo 3D a sfilare sulla Croisette.
Splendida colonna sonora firmata da Ryūichi Sakamoto.
Una bella storia di sofferenza, sacrificio e vendetta che scorrendo si carica di peso emotivo. Un melodramma familiare che offre momenti di grazia come la pioggia che lentamente si trasforma in neve mano a mano che cresce la tensione e la lotta del guerriero diviene la battaglia di un uomo solo contro tutti. Un film che ricorda il samurai del crepuscolo di Yamada Yōji, combattenti perché quello è il loro destino, simbolo di un’epoca in cui i guerrieri svaniscono uno ad uno come ombre.

2 commenti:

  1. Ichimei mi manca. Ma è uscito in Italia?
    Grazie.
    Ilaria

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  2. Ancora no... Ma Miike, ad essere onesti, è un regista molto prolifico... Non è facile seguirlo!
    Un saluto!

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