domenica 7 luglio 2013

Dead Sushi

Amo il Giappone e adoro il pesce crudo. Sarà perché sono nata in una città di mare e da piccola pescavo i gamberi con le mani e li sgranocchiavo sul posto vivi e teneri. Oppure raccoglievamo i ricci e li aprivamo sulla spiaggia mangiandone le uova aranciate con il cucchiaino. Con i ricci la mia mamma preparava i dolcissimi spaghetti che poi serviva la sera in terrazza. Cipolla, sedano, carota e peperoncino, pochissimo basilico e prezzemolo, tutto frullato e soffritto in olio extravergine, aggiungeva un poco di pomodoro fresco a pezzi e rosolava, un pizzico di sale, faceva ritirare, poggiava le uova di riccio e condiva con il sugo la pasta al dente.
Ma ogni tanto mi sfiora il pensiero che queste creature possano ribellarsi e uscire dallo stomaco come sanguinari alien. A sostegno dell’idea, le raffinate e scientifiche menti nipponiche hanno partorito nel 2012 una pellicola: Dead Sushi di Iguchi Noburo, specializzato in adult video. La storia narra di una giovane apprendista chef, Keiko (Takeda Rina, cintura nera di karate), che fugge da un padre padrone perché “essendo donna” è incapace di realizzare il sushi ideale. Trova un impiego come cameriera in un ryokan sperduto nella campagna e lì è vittima delle angherie

dei colleghi. Ma un giorno arriva un gruppo di dipendenti di un'industria farmaceutica in gita aziendale. Un misterioso uomo li ha seguiti, un ex scienziato licenziato per aver creato un siero che risuscita le creature morte... Un horror trash, divertente e pazzo, parodia di un mondo, sia aziendale che culinario, ossessionato da regole e gerarchie, in cui la protagonista lotta contro una realtà che vede le donne solo come oggetti sessuali.
Una pellicola piena di sangue e corpi smembrati, con sushi assassini dentuti e volanti e finale di uomo-tonno, che per un po’ sicuramente vi terranno lontani da sushi bar e simili!

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