sabato 10 maggio 2014

La versione restaurata di Hiroshima mon amour

Il capolavoro di Alain Resnais - il maestro francese scomparso alcune settimane fa - è tornato nelle sale italiane dal 28 aprile in una versione rinnovata e priva dei tagli che la mutilarono all’epoca. La pellicola simbolo della nouvelle vague è stata sottoposta ad un lungo e prezioso restauro dalla Cineteca di Bologna, nell'ambito del progetto “Il Cinema ritrovato”. Uscito nel 1959, Hiroshima mon amour, fu il primo lungometraggio di Resnais, sceneggiato dall’incantevole penna di Marguerite Duras, candidata all’Oscar per questo suo lavoro. Un architetto giapponese ed un'attrice francese s’incontrano a Hiroshima e vivono una notte di passione. Da quell’intensa relazione prendono il via una serie di eventi che intrecciano passato e presente portando la donna a ricordare un amore passato e impossibile vissuto in Francia con un soldato tedesco, conclusosi con la tragica morte di lui. Eros e amore, guerra e pace, finzione e realtà, incubi e ossessioni, ricordo e oblio, speranza e disperazione in una città giapponese che è simbolo vivente dell’orrore e della disumanità.
Lei (stupenda Emmanuelle Riva) e Lui (dignitoso Eiji Okada) non hanno nomi, sono due fragili gusci che si aggrappano l’uno all’altra, in un viaggio della memoria, si lasciano e si cercano, corpi abbracciati che fluttuano in un montaggio frammentario e originale che ha mutato il corso della storia del cinema. La sconfitta della guerra e la perdita della persona amata. “Sei come mille donne insieme” le dice l’amante. “La notte non si ferma mai a Hiroshima?” dice Lei. “Mai, non si ferma mai a Hiroshima” risponde Lui. “Ti dimenticherò. Ti ho già dimenticato...Guardami!” dice Lei “Hiroshima è il tuo nome”. Un film eterno, un bianco e nero nitido, poetico.

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