sulla ricchezza e sul successo, sulla velocità, sul qui e ora, non contempla più il guardarsi dentro e l’antico senso di lenta spiritualità. Quando l’orchestra in cui suona il violoncello si scioglie, Kobayashi Daigo (un perfetto e lievemente ironico Motoki Masahiro) abbandona Tōkyō e la sua professione di musicista per tornare con la moglie nel piccolo paesino di provincia che l’ha visto crescere. Scorrendo le offerte di lavoro viene attratto da un annuncio che sembra promettente e che lui crede provenire da un’agenzia di viaggi.
Recatosi nell’ufficio per il colloquio scopre bare nuove allineate sul muro e capisce che si tratta in realtà di un’agenzia funebre. Il lavoro riguarda la preparazione dei corpi prima della cremazione. Daigo accetterà pur riluttante e il suo sarà un viaggio alla ricerca di se stesso, un ritorno alle radici per fare pace con il passato e ritrovare il misterioso volto del padre perduto. L’intenso Yamazaki Tsutomu veste i panni di Sasaki, veterano datore di lavoro e mentore di Dago. La dolce Hirosue Ryōko, ha il ruolo della moglie di Daigo, restia ad approvare la scelta estrema dell’uomo. Il Maestro Hisaishi Joe, autore delle straordinarie musiche di molti film di Miyazaki Hayao tra i quali La città incantata e Il castello errante di Howl crea una colonna sonora a tratti forte e a tratti delicata che vede protagonista il suono del violoncello tanto amato da Daigo. Il film è girato nel nord-est del Giappone, nella prefettura di Yamagata, uno scenario bellissimo fa da sfondo alla storia che si svolge lungo l’arco delle quattro stagioni. Morte e vita convivono fianco a fianco nell’eleganza di una cerimonia, silenziosa, calma e raffinata.
L'ho visto alcuni anni fa, ma mi hai fatto tornare la voglia di rivederlo...!!
RispondiEliminaIlaria